Il vivaio aperto al pubblico offre uno spazio di oltre un ettaro dove poter scegliere tra le diverse colture dell'azienda, nei tunnel di coltivazione e nell'area esterna . Oltre al materiale vegetale il punto vendita propone prodotti di prevenzione e cura del verde, concimi, terricci, attrezzi di hobbistica, materiale per l'irrigazione, vaseria, oggettistica  varia per la casa e l'esterno.

L'offerta si compone di:

.piante da esterno quali tappezzanti, alberatura, cespugli, siepi, rampicanti, piante da frutta, piante per l'orto, aromatiche di uso comune e particolari in vaso,stagionali, bulbi, ulivi ed agrumi

.piante da interno

.fiori recisi

.vasi in cotto fatto a mano

.vasi in resina italiani

.materiale per l'irrigazione

.fontane ornamentali

.sementi, concimi e terricci

.prodotti per la cura delle piante

.materiali tecnici quali pali, canne, travertino, tufo, tronchetti, ciotoli

.fioriere e strutture in legno su misura

La resa media di un impianto in piena produzione è di circa 15-20 q/1000 mq. La produttività varia in funzione alla varietà, alle condizioni climatiche, nutrizionali, agronomiche ecc.

La raccolta è scalare, un mese per le varietà precoci e un pò di piu' per quelle tradive. La frutta ben matura presenta una pezzatura superiore e garantisce una migliore conservabilità del prodotto nel tempo. Negli ultimi anni si è resa indispensabile la copertura degli impianti con rete antigrandine o di tunnel antipioggia.

Rispetto ad altri piccoli frutti quali il lampone e le more, il frutto del mirtillo è piuttosto resistente ai trasporti ed alla conservazione dopo la raccolta. In frigorifero a +5°C il frutto delle più comuni varietà si conserva per almeno due settimane, a +1°C e in condizioni controllate, alcune varietà, quali la Brigitta Blue, possono conservarsi anche quattro settimane.

Il mirtillo è inoltre facilmente lavorabile per conserve, marmellate o fresco per macedonie, torte o lavorato per la produzione di succhi e gelati. E ' possibile conservarlo in congelatore per oltre 6-8 mesi dalla raccolta.

Importante è l’uso nell’industria farmaceutica e parafarmaceutica, infatti tra i frutti di bosco, il mirtillo nero è sicuramente quello più importante dal punto di vista salutistico classicficandosi tra i principali farmalimenti . I contenuti sono: Vitamina C, carotenoidi, tannini catechitini (molecole con proprietà astringente, emostatica, antibiotica, antidiarroica e antinfiammatoria), pectine sono alcune sostanze contenute nei frutti dei mirtilli.

Ma è la presenza degli antociani, potenti antiossidanti e noti per le proprietà capillarotrope fanno sì che questo piccolo frutto sia un toccasana per il fisico e il sistema cardiovascolare, in particolare.

In condizioni normali, la pianta di mirtillo risulta molto rustica e quasi priva di parassiti particolarmente aggressivi. Ci sono comunque possibili malattie che possono causare danni alle piante quali:

  • Funghi: marciume radicale da Armillaria (provoca un lento deperimento della pianta con scarsa produzione e vegetazione); cancri rameali e disseccamento delle gemme Phomopsis spp. (provoca nella gemma a fiore una colorazione marrone che porta alla morte); Antracnosi (portano sulle bacche in post-raccolta problemi di marciume);muffa grigia Botrytis cinirea; Moniliosi
  • Insetti: Cecidomia del mirtillo, Lepidotteri defogliatori; Afidi; Oziorrinco; Cocciniglie;
  • Virus
  • Fisiopatie, squilibri nutrizionali e avversità in genere

Il mirtillo va regolarmente potato in inverno, al fine di regolare produzione e rinnovo della pianta,in maniera di mantenere per ogni pianta 3-4 rami produttivi, altrettanti giovani e qualche nuovo pollone che andrà poi a sostituire le branche più vecchie che vanno rinnovate ogni 4 o 5 anni.

Nel primo anno è fondamentale asportare i fiori per permettera alla pianta di completare la costruzione di una corretta parte epigea. Negli anni successivi (1-3) gli interventi saranno più veloci e consistono nell'aprire la pianta eliminando le branche ed i polloni centrali e basali in soprannumero: si andrà a levare circa 1 terzo di legno vecchio e regolando la distribuzione vegetale si avrà una migliore manovra in fase di raccolta.

Per facilitare la decomposizione della sostanza organica senza creare carenze alla pianta, è utile distribuire regolarmente solfato ammonico, a reazione acida, in ragione di 20 g per mq e per anno.Il mirtillo non sopporta l’azoto nitrico e lo ione cloro, per cui la scelta del concime minerale complesso dovrà tener conto di queste esigenze, al pari della altre piante acidofile. La distribuzione di 20 g/mq di concime minerale a reazione acida è di norma sufficiente.

L'aspetto nutrizionale non va però disgiunto dalla corretta somministrazione degli apporti idrici (soprattutto per quanto concerne la fertirrigazione) e gli apporti di sostanza organica (attraverso la pacciamatura). I metodi per la distribuzione del concime sono due: l'iniezione, con tubo tipo Venturi in linea, di concime idrosolubile concentrato oppure regolati apporti di concime a spaglio. Nel primo caso è sufficiente dotarsi di una vasca con tubo Venturi o dosatore proporzionale per immissione in linea e il dosaggio. (Si usano solfato ammonico, fosfato mono-potassico, solfato di potassio, solfato di magnesio)*. Per impianti grandi la fertirrigazione viene eseguita con dosatori in % per una somministrazione controllata. Se non si dispone di impianto per la fertirrigazione si ricorre alla concimazione a spaglio, distribuendo annualmente su una superficie di 1000 mq a più riprese e cercando di non superare i 5-6 kg per volta di ogni singolo concime.

 

*Composizione di una "vasca tipo"per la fertirrigazione

 

Soluzione madre: 20-40 kg di dolfato ammonico
EC in uscita: 1000/1200 S/cm max 18 kg solfato di potassio
pH 5,5 9 kg fosfato mono-potassico (eventuale acido fosforico)

 

 

 

Le piante coltivate in contenitori possono essere messe a dimora tutto l’anno, ma il periodo più adatto è novembre per il Centro - Sud e inizio primavera e inizio autunno per il Nord Italia.

Oltre alla valutazione dell'acidità del terrno è necessario proseguire con l'eliminazione delle malerbe ed alla fresatura del cotico erboso, ed un'aratura profonda circa 30 cm con l'interramento di sostanza organica (es letame maturo: 70-80 q.li/1000mq). A questo si aggiunge un fertilizzante per la concimazione di fondo (25 kg di solfato potassico-magnesiaco e 25 kg di perfosfato minerale ogni 1000 mq).

La distanza della piantumazione consigliata tra le piante è di 1 mt e tra le file di 2 mt. La sostanza organica sulla fila va effettuata disponendo la torba e poi segatura o corteccia, lasciando attorno alla pianta un buco almeno di 20 cm per la fuoriuscita di nuovi polloni

È molto utile prevedere ad un impianto irriguo a goccia, con due gocciolatoi ai lati di ogni pianta, oppure un impianto di aspersione sottochioma, in quanto l'apparato radicale della pianta non è in grado di traslocare l'acqua assorbita da un lato all'altro della pianta. Il fabbisogno idrico massimo del mirtillo è di 30-50 hl/giorno per 1000 mq per impianti in piena produzione.

È necessario effettuare un’analisi del terreno prima dell’impianto ed intervenire di conseguenza, normalmente con l’uso di materiali organici e con l’uso dello zolfo. Per impianti non professionali è molto più semplice utilizzare torba per piante acidofile (es. azalee e rododendri), sia in vaso, sia in buche. I primi sintomi di un pH lontano dai valori ottimali per la pianta è l'ingiallimento o una colorazione anomala e diffusa della foglia. La correzione del pH del terreno va eseguita in autunno in modo da permettere ai tiobatteri di degradare lo zolfo in acido solforico. Il metodo migliore è a spaglio in modo uniforme su tutta l'area, e per il mantenimento in terreni acidificati ogni anno bisogna distribuire una dose più piccola di "mantenimento".

Il mirtillo esige un terreno molto acido, con pH compreso fra 4 e 5,6, organico, privo di calcare e con una buona disponibilità di acqua per soddisfare le esigenze idriche soprattutto nel periodo estivo, evitando ristagni.

L’apparato radicale è molto primitivo e in terreno neutro non riesce ad assorbire il ferro e altri microelementi; non sopporta l’asfissia. Terreni leggermente acidi possono essere adattati al mirtillo, con la distribuzione di torbe acide, segatura, corteccia e con l’aggiunta di zolfo. Nella stagione precedente l’impianto, 25 g di zolfo per mq permettono, grazie all’azione dei zolfobatteri, l’abbassamento di un punto di pH. L’acqua di irrigazione non deve contenere carbonati, altrimenti è necessario raccogliere e utilizzare l’acqua piovana. Il mirtillo viene spesso coltivato in vaso o in altri contenitori riempiti di torba acida di sfagno; questa tecnica ha permesso di ampliare le aree di coltivazione, ma per un buono sviluppo negli anni è necessario un contenitore di 80 o più litri.

Il mirtillo sopporta bene i geli invernali e se il legno è ben maturo alcune varietà possono resistere anche fino a -29°C. Anche le gelate tardive sono sopportate: la fase critica per le piante si colloca nel periodo della fioritura, dove variazioni termiche importanti vicino allo zero termico possono compromettere la pianta. Il limite altimentrico nei nostri climi arriva fino ai 1200 m s.l.m, anche se alcune varietà oltre i 700 m s.l.m possono essere danneggiate dal freddo invernale tardivo.

Contrariamente al mirtillo selvatico che ama i luoghi freschi e l’esposizione a Nord, il mirtillo coltivato ama le posizioni soleggiate.

 

I mirtilli costiuiscono il genere Vaccinium, che comprende circa 400 specie, ed appartengono alla famiglia delle ericacee. Quello tipico europeo, che cresce spontaneo, è il Vaccinium myrtillus; le varietà coltivate, dette anche mirtillo americano o gigante, in effetti derivano dal Vaccinium Corymbosum, un arbusto selezionato nel XX secolo in America nella regione dei grandi laghi. Dalle zone più calde degli Stati Uniti derivano invece le altre specie come il conilopide (Vaccinium ashei), poco noto in Europa. Il mirtillo gigante, Vaccinium Corymbosum perché porta i fiori in un corimbo (simile a un grappolo), rispetto a quello europeo, ha una pianta più vigorosa, un frutto più grosso e consistente, dal gusto più dolce e dalla polpa di colore più chiaro. Dunque si può affermare che oggi il mirtillo utilizzato allo stato fresco è costiuito dal Vaccinium Corymbosum, quello prediletto dall’industria delle confetture e degli sciroppi è costituito dal Vaccinium myrtillus europeo o canadese. Pur avendo composizioni chimiche diverse, entrambi sono ricchi di polifenoli e più in generale di sostanze naturali antiossidanti (mirtillene, ma non solo).

La pianta del mirtillo si presenta come un arbusto perenne a foglia caduca a portamentoeretto, che può raggiungere e superare i 2-3 m di altezza; ha fiori bianchi o rosa, è autofertile, ma si avvantaggia dell'impollinazione incrociata. L'apparato radicale è superficiale con due tipologie di radici: le più grosse che accumulano sostanze di riserva e permettono l'ancoraggio della pianta al suolo e le più fini che assorbono le sostanze nutritive. La propagazione del mirtillo può avvenire per seme, per talea o attraverso la micropropagazione di tessuti in vitro.

La più rilevante coltivazione dell'azienda  è il Mirtillo Americano (Vaccinum Corymbosum), di cui l'azienda ha sviluppato un sistema di riproduzine in vaso in tunnel ed in campo. Grazie alla grande adattabilità di questa pianta al nostro tipo di clima il mirtillo è per l'azienda il punto di forza. Le piante per la vendita sono disponibili dai 2 anni in diverse varietà.

 
Le varietà in coltivazione

2 anni vaso 2 litri
3 anni vaso 6,5 litri
15 anni vaso 160 litri esemplari in mastello

MIRTILLO GIGANTE PRECOCE
Raccolta giugno/luglio
Duke
Poppins (medio precoce)
Draper* (medio precoce)
Brigitta  (medio precoce)

MIRTILLO GIGANTE INTERMEDIO
Raccolta luglio/agosto
Bluecrop
Legacy
Denise Blue
Ozarkblue

MIRTILLO GIGANTE TARDIVO
Raccolta agosto
Liberty*
Aurora*
* con autority

 

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